Francamente credo che nessuno possa scandalizzarsi più di tanto all’apprendere la notizia che ha visto protagonista il Ministro Scajola, anzi l’ex Ministro.
Una vicenda sulla quale ogni commento sarebbe in questa fase fuori posto anche se resta da segnalare che in quanto a comportamenti non troppo ortodossi l’ex Ministro non è nuovo, basta ricordare il G8, gli epiteti contro il povero Marco Biagi, gli insulti agli operai espressi più recentemente.
Ma in fondo questo è l’andazzo che da oramai troppi anni si è inserito nel comune pensare e vivere la politica in Italia, anche se per fortuna non tutto funziona così, molti sono i politici ad ogni livello ai quali potrebbe si affidare tranquillamente le chiavi della cassa.
Ma quando l’indirizzo viene da così in alto nelle Istituzioni, quando il segnale è il soprassedere sull’evasione, quando si sponsorizzano i condoni, quando si rende impuniti colo
ro che hanno esportato esentasse grandi quantità di quattrini all’estero, nei famosi paradisi fiscali, e ancora quando si svilisce la dignità del lavoro, quando si alimenta la sperequazione impositiva a favore dei benestanti e a
discapito dei più poveri, quando si cerca di imporre impunità per il potere, ebbene quando tutto questo avviene qualche ragionamento bisognerebbe pur farlo.
In effetti l’impressione che si percepisce è chiara, ed è più di un’impressione visti i fatti che in verità non coinvolgono solo l’ultimo caso dell’ex Ministro.
Facendo navigare nel mare delle notizie i nostri ragionamenti non si può far finta di niente quando gli scandali si susseguono, e questo purtroppo avviene in modo che potremmo definire bipartisan, anche se con i dovuti distinguo.
Ma quando si ruba si ruba, non esistono altri aggettivi, quando il malaffare imperversa da tutte le parti colpisce tutti i cittadini onesti, non solo quelli di destra o di sinistra.
Certo è che grazie al potere conquistato con grande consenso tra gli italiani l’attuale banda governativa grigiastra e polverosa che oggi impera sul paese sta veramente saccheggiando l’Italia.
Lo fa perché sa benissimo che il suo Capo è oramai in fase discendente, il protettore è in bilico, traballa e non ci saranno più altre stagioni plebiscitarie sulle quali gettarsi a capofitto cavalcando le paure della gente, e sapendo che il tempo sta per scadere ognuno cerca di mettere nel suo cassetto più pane possibile, intanto anche qu
ando questa storia finirà chi potrà mai togliergli quello che stanno mettendo da parte oggi?
Quindi sapendo che la barca sta affondando e facendo acqua da tutte le parti sembra sia scattato il liberi tutti, ognuno per se, ognuno ad accaparrarsi più che può alle spalle degli italiani onesti che ogni giorno si sudano qualche tozzo di pane per i loro figli.
Ogni tanto, come è accaduto per l’Ex Ministro qualcosa salta fuori, oppure come per la Protezione Civile della quale non si parla più, ma anche altri casi che si riesce a tenere nascosti grazie al controllo censorio sulle notizie da far passare.
E così lotta alle intercettazioni perché nessuno deve sapere cosa stanno combinando, accuse ai magistrati che vogliono far rispettare una legge che invece si vuole calpestare continuamente, lotta alle opposizioni politiche impedendogli di fare vita parlamentare e fare proposte sommergendole con decreti e voti di fiducia,
lotta contro diritti dei lavoratori che sono dei lavativi, dei fannulloni e che si permettono di rivendicare non ricchezza ma semplice sostentamento e lavoro, solo sogni da vendere ai giovani, specialmente ai figli dei più poveri, distruzione della scuola er controllare anche la cultura e quindi far credere una verità che verità non è, illusioni sparse a piene mani alle assemblee degli imprenditori per cercare di tenerli buoni e vicini magari affittandogli benevolmente enormi porzioni di territorio, magari in silenzio nella nostra Sardegna o da qualche altra parte meno nota, e via di seguito.
Questa tesi che qui lanciamo del saccheggio italiano è avvalorata dal fatto che non si tratta di un sistema consolidato come poteva essere nell’era Dipietrista di tangentopoli, dove la prassi era quasi definita e certa per approvvigionarsi quattrini e altro.
Qui ognuno fa da se, con il bene tacito degli altri, che a loro volta faranno le loro b
elle cose a loro volta senza essere disturbati, e così a scendere nelle scale gerarchiche delle Istituzioni, a scendere fino all’ultimo territorio del più piccolo comune.
Una banda di manigoldi come qualcuno li ha definiti forse esagerando anche un pò, che arraffano a tutto spiano sapendo bene che difficilmente qualcuno potrà mai rimbrottarli, visto il controllo che esercitano o tentano di farlo sui controllori stessi, probabilmente a loro volta remunerati per voltare spesso la faccia dall’altra parte.
E poi l’informazione, i giornali, i notiziari che devono rispettare gli ordini del Capo e far passare tutto sotto silenzio, nessuno deve sapere in realtà come stanno le cose effettivamente, tutto deve essere sfumato, tutto lasciato nell’equivoco magari strombazzando l’accanimento mediatico di quei maledetti magistrati comunisti con tro gli esponenti del “governo del fare”.
E poi qualcuno si stupisce se il Presidente della Camera comincia a tirarsi fuori, e se lo fa chissà cosa sa che a noi non è dato sapere………….
Ma la domanda è questa :
Per fortuna che c’è Giorgio Napolitano che si fa sentire ma noi,
quanto ancora saremo disposti a sopportare tutto questo?
Francamente nessuno lo può dire, ma una cosa invece la sappiamo.
Stiamo arrivando, con il nostro passo, quello dell’Alpino, come dice Franco Marini.
E il Presidente della Camera e qualcun altro se ne sta accorgendo………..