Bisogna dirlo con onestà.
Chi scrive non ha alcuna approfondita conoscenza in materia di giustizia e pertanto le lacune potrebbero essere grandi se ci si avventurasse nella miriade di norme e commi che i nostri codici ci hanno consegnato negli anni.
Un esercizio che non sarà fatto qui e che si lascia volentieri agli esperti.
La conoscenza è quindi quella che si può apprendere informandosi, leggendo, seguendo le vicende Parlamentari, studiando come meglio possibile gli atti che Camera e Senato elaborano e votano, ragionando sugli emendamenti accolti o respinti, sui proponenti, sui disegni di legge presentati – alcuni per inciso veramente ridicoli - e così via.
Una conoscenza comune a tutti quindi, un esercizio che non ha nulla di particolarmente complicato da capire e che può essere padronanza di ognuno di noi con un minimo di applicazione, buona volontà, pazienza e ovviamente un pò di tempo da dedicare al tema della politica.
Soltanto così ognuno di noi riesce a capire cosa sta succedendo oggi in Italia, in Europa, nel Mondo cos’è la politica e cosa invece non è.
E quello che non è – purtroppo per noi - si specchia oggi proprio nella compagine della destra che governa con allegria e una buona dose di incoscienza il nostro paese, infischiandosene dei reali problemi di tutti noi.
Chi scrive non ha alcuna approfondita conoscenza in materia di giustizia e pertanto le lacune potrebbero essere grandi se ci si avventurasse nella miriade di norme e commi che i nostri codici ci hanno consegnato negli anni.
Un esercizio che non sarà fatto qui e che si lascia volentieri agli esperti.
La conoscenza è quindi quella che si può apprendere informandosi, leggendo, seguendo le vicende Parlamentari, studiando come meglio possibile gli atti che Camera e Senato elaborano e votano, ragionando sugli emendamenti accolti o respinti, sui proponenti, sui disegni di legge presentati – alcuni per inciso veramente ridicoli - e così via.
Una conoscenza comune a tutti quindi, un esercizio che non ha nulla di particolarmente complicato da capire e che può essere padronanza di ognuno di noi con un minimo di applicazione, buona volontà, pazienza e ovviamente un pò di tempo da dedicare al tema della politica.
Soltanto così ognuno di noi riesce a capire cosa sta succedendo oggi in Italia, in Europa, nel Mondo cos’è la politica e cosa invece non è.
E quello che non è – purtroppo per noi - si specchia oggi proprio nella compagine della destra che governa con allegria e una buona dose di incoscienza il nostro paese, infischiandosene dei reali problemi di tutti noi.
Infatti di questi non si vuole parlare mai, per questi il governo usa volentieri il condizionale mentre per gli affari che gli interessano, specialmente quelli del loro monarca, usa declinare al participio passato, fatto!!.......come quella vecchia pubblicità delle iniezioni….già fatto!!
Tra i tanti disastri sociali in corso e per nulla leniti in nessun modo il tema giustizia è oggi all’ordine del giorno, irrompe nei dibattiti pubblici e quindi deve diventare legge per mettere al riparo una persona a dispetto di tutti gli altri.
Ma le persone, la gente, sa di cosa si parla quando sente parole come “legittimo impedimento”, oppure “processo breve”, “lodo Alfano”.
Io sinceramente penso che la maggior parte dei cittadini, in modo bipartisan, non sappia bene di cosa si tratti se non per conoscenza di parte.
Succede questo.
Se si sta dalla parte governativa, della destra in tutte le sue declinazioni possibili e ahinoi numerose si dice che è cosa giusta.
Se al contrario si sta dalla parte opposta si dice che invece è ingiusta.
In entrambi i casi gran parte di coloro che si schierano “a prescindere” ma solo per appartenenza, non sa bene cosa appoggia o cosa sta avversando.
Per la destra italiana va bene così, i suoi ultras la sostengono a prescindere e se non sanno pazienza.
Ma per la sinistra, per la “parte avversa” al governo, la nostra, le cose si complicano, per noi non va bene per niente, siamo persone che vogliono capire bene quello che già comunque intuiscono.
Dobbiamo quindi provare a spiegarci, capire e spiegare a noi stessi per poter informare correttamente altri.
Prendiamo il legittimo impedimento.
Cosa significa e come incide sui cittadini? Che vuol dire?
Sintetizziamo.
Fino ad oggi, un Ministro e anche un Presidente del Consiglio, indagati per qualunque cosa e chiamati alla sbarra di un tribunale potevano evitarlo con una valida giustificazione.
Oggi invece la giustificazione potranno farsela da soli evitando così impopolari interrogatori e spiegazioni antipatiche.
In pratica si autogiustificheranno, e poi ancora e ancora fino a non presentarsi più grazie alle prescrizioni opportunamente normate.
In fondo è vero, per governare un paese serve tranquillità e non rendere conto di eventuali malefatte.
Per cui secondo questo metro di giudizio, secondo questo modo di ragionare piuttosto caratteristico e direi unico nel mondo democratico, se dopo un’elezione si scopre che l’eletto è un “isolato mariuolo” bisogna tenerselo così, sperando che le malefatte di cui è accusato non continuino.
E grazie a questo “legittimo impedimento” mai e poi mai dovrà rendere conto delle sue azioni, proprio grazie alla possibilità di reiterare le giustificazioni cos’ introdotte fino alla prescrizione.
Grosso modo questa è la sintesi, il succo della questione.
Ma la fretta di approvarlo? Da dove arriva?
Arriva dal fatto che non è una norma, una legge, per quanto discutibile, che serve a tutti i processi, ma serve adesso, a quelli in corsa, a quelli che non si vuole far celebrare e che non interessano un problema generale al quale mettere mano ma interessano solo il Presidente del Consiglio.
E dato che lui ritiene lo Stato “cosa sua” vuole fare e disfare come gli va grazie a tanti supporter deputati e senatori che da lui dipendono per elargizione di potere e privilegi.
C’è però un ostacolo. Anzi diversi ostacoli.
La Costituzione, che lo infastidisce parecchio con quel suo articolo “La legge è uguale per tutti”, c’è il Presidente Napolitano con il suo puntiglioso rispetto delle Istituzioni, ci sono le opposizioni dentro e fuori il Transatlantico, c’è la Corte Costituzionale.
Quest’ultima il Presidente del Consiglio per bocca del suo Ministro della Giustizia ha detto che la cambierà, ora è troppo democratica e non lo segue come vorrebbe, ma tant’è ora esiste.
Come evitarla? Come evitare le sue sentenze?
Se la Corte Costituzionale approverà questo suo “legittimo impedimento” bene, ma dato in caso non lo facesse richiamandosi a quelle sciocche parole residuo del comunismo, come la“legge uguale per tutti”, è già pronta e in partenza anche la soluzione di riserva.
Tra i tanti disastri sociali in corso e per nulla leniti in nessun modo il tema giustizia è oggi all’ordine del giorno, irrompe nei dibattiti pubblici e quindi deve diventare legge per mettere al riparo una persona a dispetto di tutti gli altri.
Ma le persone, la gente, sa di cosa si parla quando sente parole come “legittimo impedimento”, oppure “processo breve”, “lodo Alfano”.
Io sinceramente penso che la maggior parte dei cittadini, in modo bipartisan, non sappia bene di cosa si tratti se non per conoscenza di parte.
Succede questo.
Se si sta dalla parte governativa, della destra in tutte le sue declinazioni possibili e ahinoi numerose si dice che è cosa giusta.
Se al contrario si sta dalla parte opposta si dice che invece è ingiusta.
In entrambi i casi gran parte di coloro che si schierano “a prescindere” ma solo per appartenenza, non sa bene cosa appoggia o cosa sta avversando.
Per la destra italiana va bene così, i suoi ultras la sostengono a prescindere e se non sanno pazienza.
Ma per la sinistra, per la “parte avversa” al governo, la nostra, le cose si complicano, per noi non va bene per niente, siamo persone che vogliono capire bene quello che già comunque intuiscono.
Dobbiamo quindi provare a spiegarci, capire e spiegare a noi stessi per poter informare correttamente altri.
Prendiamo il legittimo impedimento.
Cosa significa e come incide sui cittadini? Che vuol dire?
Sintetizziamo.
Fino ad oggi, un Ministro e anche un Presidente del Consiglio, indagati per qualunque cosa e chiamati alla sbarra di un tribunale potevano evitarlo con una valida giustificazione.
Oggi invece la giustificazione potranno farsela da soli evitando così impopolari interrogatori e spiegazioni antipatiche.
In pratica si autogiustificheranno, e poi ancora e ancora fino a non presentarsi più grazie alle prescrizioni opportunamente normate.
In fondo è vero, per governare un paese serve tranquillità e non rendere conto di eventuali malefatte.
Per cui secondo questo metro di giudizio, secondo questo modo di ragionare piuttosto caratteristico e direi unico nel mondo democratico, se dopo un’elezione si scopre che l’eletto è un “isolato mariuolo” bisogna tenerselo così, sperando che le malefatte di cui è accusato non continuino.
E grazie a questo “legittimo impedimento” mai e poi mai dovrà rendere conto delle sue azioni, proprio grazie alla possibilità di reiterare le giustificazioni cos’ introdotte fino alla prescrizione.
Grosso modo questa è la sintesi, il succo della questione.
Ma la fretta di approvarlo? Da dove arriva?
Arriva dal fatto che non è una norma, una legge, per quanto discutibile, che serve a tutti i processi, ma serve adesso, a quelli in corsa, a quelli che non si vuole far celebrare e che non interessano un problema generale al quale mettere mano ma interessano solo il Presidente del Consiglio.
E dato che lui ritiene lo Stato “cosa sua” vuole fare e disfare come gli va grazie a tanti supporter deputati e senatori che da lui dipendono per elargizione di potere e privilegi.
C’è però un ostacolo. Anzi diversi ostacoli.
La Costituzione, che lo infastidisce parecchio con quel suo articolo “La legge è uguale per tutti”, c’è il Presidente Napolitano con il suo puntiglioso rispetto delle Istituzioni, ci sono le opposizioni dentro e fuori il Transatlantico, c’è la Corte Costituzionale.
Quest’ultima il Presidente del Consiglio per bocca del suo Ministro della Giustizia ha detto che la cambierà, ora è troppo democratica e non lo segue come vorrebbe, ma tant’è ora esiste.
Come evitarla? Come evitare le sue sentenze?
Se la Corte Costituzionale approverà questo suo “legittimo impedimento” bene, ma dato in caso non lo facesse richiamandosi a quelle sciocche parole residuo del comunismo, come la“legge uguale per tutti”, è già pronta e in partenza anche la soluzione di riserva.
In fondo è il governo del fare, o no?
I tempi della Corte Costituzionale sono lunghi, gli servono mesi per una sentenza questo è noto, quindi il Presidente del Consiglio ha il tempo di far preparare un bel malloppo che passi il giudizio di Costituzionalità della Corte stessa.
In caso qualcosa gli andasse storto ecco l’asso nella manica il “Processo breve” sul quale non servono spiegazioni neppure parziali come quelle scritte fino a qui.
Non sarebbe male se qualche esperto in materia incappasse in queste righe e spigasse meglio di quanto fatto fino a qui, ma il concetto è chiaro : salvare uno senza preoccuparsi se tutto quanto va a catafascio.
E non è demagogia, sono i fatti, è la realtà di quello che stanno facendo passare sulle teste dei cittadini, tentando di oscurare la voce delle opposizioni e di chi vuole spiegare come stanno le cose.
E le cose stanno così.
La domanda è : che si fa?
I tempi della Corte Costituzionale sono lunghi, gli servono mesi per una sentenza questo è noto, quindi il Presidente del Consiglio ha il tempo di far preparare un bel malloppo che passi il giudizio di Costituzionalità della Corte stessa.
In caso qualcosa gli andasse storto ecco l’asso nella manica il “Processo breve” sul quale non servono spiegazioni neppure parziali come quelle scritte fino a qui.
Non sarebbe male se qualche esperto in materia incappasse in queste righe e spigasse meglio di quanto fatto fino a qui, ma il concetto è chiaro : salvare uno senza preoccuparsi se tutto quanto va a catafascio.
E non è demagogia, sono i fatti, è la realtà di quello che stanno facendo passare sulle teste dei cittadini, tentando di oscurare la voce delle opposizioni e di chi vuole spiegare come stanno le cose.
E le cose stanno così.
La domanda è : che si fa?