Quaderni di Frontiera é uno spazio di cultura politica, uno strumento di riflessione pubblica che ha come obiettivo quello di alimentare la discussione allargandone il campo a professionalità e competenze. E’ un luogo dove possono incontrarsi e confrontarsi le diverse tradizioni culturali e politiche, sviluppando idee e proposte in grado di contribuire a ridefinire il campo progressista, guardando all’Europa e alle sfide internazionali.

sabato 23 gennaio 2010

......sempre i problemi suoi..........

Mentre buona parte del paese attraversa una crisi che non aveva mai visto in questi termini, mentre il lavoro scarseggia, mentre molte famiglie non sanno più come fare a sbarcare il lunario, c’è qualcuno che invece di pensare a tutto questo come dovrebbe, pensa ad usare il potere conquistato per mettere al riparo se stesso.
Non solo, mentre molte famiglie non possono permettersi cure e viveri, la corte di Palazzo Grazioli spende e spande un miliardo di euro ogni anno per manterersi nel lusso più sfrenato.
Però i soldi per aiutare chi perde il lavoro non ci sono.........
Si sta allungando una catena ininterrotta di provvedimenti fatti soltanto per il Premier.
Da molti anni il Presidente del Consiglio di oggi, che lo è stato a intermittenza anche ieri e anche l’altro ieri, ha provato e riprovato, e adesso che grandi numeri lo confortano va avanti a testa bassa infischiandosene altamente di quel paese che in buona parte lo ha votato.
Per fortuna ne esiste un’altra parte che non lo ha fatto e che prova a frenare questa deriva populista che sta vergognosamente imponendo a tutti quanti, avversari e anche a mici suoi, piegati dalle elemosina che elargisce per tenerli buoni.
Le aule parlamentari sono usate per risolvere i suoi problemi, il potere di legiferare usato ossessivamente con l’unico obiettivo di salvare il monarca dai guai che durante la sua vita fumosa ha accumulato.
Guai giudiziari, vicende oscure delle quali oggi il potere giudiziario gli vorrebbe chiedere conto.
Sono quasi 20 i provvedimenti fatti per lui, solo a suo vantaggio, a sua difesa, nessuno nell’interesse generale, una strategia che tende a chiudere in una morsa tutte le garanzie istituzionali, processo breve, immunità parlamentare e via dicendo.
Un elenco molto lungo.
Il rischio per chi si oppone alla maggioranza attuale di governo è quello di non saper arrivare a parlare al Paese intero, il rischio è di essere catalogati come un unico blocco burocratico e privilegiato, dedito alle sue prebende e basta.
Non è così.
Ogni volta che nasce una battaglia parlamentare l’opposizione parla al Paese, spiega le sue ragioni di dissenso, racconta verità.
Sono il governo e la sua maggioranza a mettere a tacere le aule Parlamentari dove vengono soltanto ratificati, portati ad una firma che non si può rifiutare i provvedimenti scritti dagli avvocati del Capo.
La forza dell’opposizione sarà quella di rendere consapevoli gli italiani di quanto sta accadendo, e non sarà cosa semplice visto il controllo su quasi tutti i mezzi di informazione, quelli che arrivano nelle case all’ora di cena, che leggi al mattino dove tutto ti viene raccontato come un’isola felice.
Leggi per un uomo solo, così si chiamano in realtà.
E se sono incostituzionali per loro non importa, si cambierà anche la costituzione già classificata come carta straccia.
Il paese ha bisogno di riforme da mettere in cantiere e di aiuto subito, due cose entrambe molto distanti dal pensare del Presidente del Consiglio e dei suoi accoliti.
Un potere senza confini, assoluto, oligarchico, sta schiacciando le speranze dei giovani e soffocando il lavoro, la giustizia, la dignità delle persone.
Questa è la realtà dell’Italia di oggi.
E poco importa se chi non fa nulla per migliorare tutta questa situazione “ se ne assumerà un giorno la responsabilità” perché lui se ne frega di questo, i suoi manipoli che hanno occupato gli scranni parlamentari se ne fregano, come se ne fregano di tutti noi tutti i servi che attingono dalle casse dorate del monarca benevolo.
Ma se questo è il problema, e lo è, chi si oppone a tale deriva deleteria dovrebbe mettere da parte le diversità e fare fronte comune, provare a costruire qualcosa per domani, preparare il terreno dell’alternativa nel paese, e non suicidarsi in duelli rusticani in casa propria.
Le elezioni regionali alle porte sono un passaggio, importante, ma un passaggio.
Non possono diventare terreno di scontro interno soltanto perché qualcuno pensa a se stesso.
E se ci sono persone che la pensano così, forse verrebbe da dire che hanno sbagliato schieramento. Sono dalla parte sbagliata.
Ecco. Queste si che “ se ne assumeranno un giorno la responsabilità”.