Il processo breve dovrebbe essere grosso modo la ventesima legge o giù di li che viene o dovrebbe essere approvata a favore del nostro Presidente del Consiglio.
Ha ragione, non ha tempo da perdere con questi giudici, che tra l’altro sono tutti politicizzati, di sinistra e quindi persone che vogliono soltanto mandarlo in galera, ingiustamente ovvio.
Da anni si accaniscono contro di lui e non si riesce a capire il perché.
Questo è il ritornello noioso e ridicolo del suo entourage.
A dire il vero il perché si capisce benissimo.
Il Presidente del Consiglio ha compiuto azioni che vanno contro le leggi, contro il diritto e contro tutte quelle cose che regolano la vita delle persone, norme civili e penali verso le quali sente un certo fastidio.
Verrebbe da dire : "Basta comportarsi correttamente."
Tutti i suoi amici, di qualsiasi argomento si parli, snocciolano tutta la serie di perquisizioni nelle sue aziende, tutte le incriminazioni, tutti i processi, le denunce alle quali il Presidente del Consiglio è stato “ingiustamente” - dicono loro – sottoposto.
Strano.
Nessuno è mai venuto con tale accanimento a bussare alla mia porta.
Che fra il sottoscritto e il Presidente del Consiglio ci siano delle differenze ?
Certo che ci sono.
Chi scrive non ha commesso alcun reato mentre lui ne ha commessi a mani basse.
Questa è la differenza.
Nessun accanimento con il sottoscritto.
Non centra nulla quidi l’accanimento nei suoi confronti.
Il fatto è che la giustizia gli corre dietro per chiedergli conto delle sue vere o presunte malefatte e se invece di scappare sempre anche ricorrendo a piegare la Costituzione si presentasse una volta per tutte a discolparsi, tutto finirebbe li.
Potrebbe far valere tutte le sue ragioni, dimostrare tutta la sua innocenza................
Perché non lo fa?
Forse perché ha torto e non sa come giustificarsi.
In effetti non può farlo, oramai leggi ad personam o no, tutto il mondo sa chi è, ne ha conosciuto lo spessore, sa con chi ha a che fare e quindi giudici o meno il suo destino è segnato.
Il Presidente del Consiglio rimarrà come lui vuole nei libri di storia.
Si, rimarrà nei libri di storia ma come colui che approfittando del suo potere ha fatto gli affari suoi e dei suoi amici e parenti alla faccia di tutti gli altri cittadini, anche di quelli che lo hanno votato, imbambolati dagli spot televisivi e che stanno pian piano capendo chi hanno sostenuto.
Infilarsi nel vicolo delle leggi non è cosa semplice, ma alcune cose chiunque le può capire, anche il più sprovveduto e disattento, anche chi ha una cultura ad indirizzo non legislativo.
Per esempio è ovvio che gli amministratori pubblici, ministri, sindaci, quelli disonesti, avranno la strada spianata nell’evitare il risarcimento di azioni sciagurate verso la dispersione di risorse pubbliche e sperperi di ogni tipo.
Per fortuna nostra la maggioranza degli Amministratori pubblici non fa parte della malavita ma opera bene e con assoluta onestà tra mille difficoltà e scarsezza di risorse.
Si cerca quindi il processo breve – solo perché gli serve – ma si lasciano intatte tutte le garanzie previste e quindi i processi saranno sempre lunghi uguali.
Però se il governo per compiacere il monarca avesse anche solo fatto trapelare una diminuzione di tali garanzie si sarebbe scatenato il finimondo e anche i più disinformati avrebbero capito del colpo di mano in atto.
Lo farà perciò in un altro modo, zitto zitto sperando che le opposizioni non se ne accorgano.
Pia illusione.
L’opposizione in Parlamento ha tra le sue fila personalità di altissimo spessore con l’attenzione concentrata proprio su questi iter.
Ma tant’è.
Lui ci prova e ci proverà ancora.
Anche la Corte Costituzionale lo infastidisce e già si parla di ripensarne la composizione, in che modi è facile immaginarlo.
Se andrà in porto sarà un processo strozzato e dilatato nello stesso tempo, quindi manifesterà tutta l’inutilità di questa che il governo chiama riforma in modo ridicolo perché tale non è.
E’ tutto meno che una riforma.
La macchina giudiziaria già di per sé non è messa benissimo e questa operazione rischia di dargli il colpo di grazia, probabilmente liberando dal giudizio anche situazioni molto gravi.
Insomma questo “processo breve” non è altro che la pretesa del Presidente del Consiglio di essere immune da tutte le leggi, un frutto avvelenato al cui interno ci sono soltanto intimidazioni verso le Istituzioni che non vogliono piegarsi al suo volere.
In fondo anche il suo avvocato lo ha detto : “ la legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione”
Incredibile, eppure lo abbiamo ascoltato tutti.
Presto o tardi chi ora è all’opposizione tornerà al governo.
Si spera più presto che tardi.
Ma la domanda che bisogna farsi già da oggi è questa :
quanto tempo dovremo perdere per riportare alla normalità lo sfascio che sta combinando?
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mercoledì 27 gennaio 2010
Processi brevi, anzi possibilmente velocissimi…non ha tempo da perdere con i giudici.
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quaderni di frontiera