Quaderni di Frontiera é uno spazio di cultura politica, uno strumento di riflessione pubblica che ha come obiettivo quello di alimentare la discussione allargandone il campo a professionalità e competenze. E’ un luogo dove possono incontrarsi e confrontarsi le diverse tradizioni culturali e politiche, sviluppando idee e proposte in grado di contribuire a ridefinire il campo progressista, guardando all’Europa e alle sfide internazionali.

lunedì 25 gennaio 2010

Il Cambiamento e’ una responsabilità collettiva che deve tradursi in un impegno individuale

di Michele Trainotti - circolo PD Ala - Trento -


Essere il Segretario di circolo del Partito Democratico in questo momento, anche in un piccolo comune come quello di Ala, non e’ facile.
I rapporti tra le forze politiche sono segnati da personalismi e contrapposizioni sedimentate negli anni che compromettono il rapporto tra i partiti e con i cittadini.
L’evidenza della crisi del rapporto tra partiti e cittadini e’ suffragata da una parte dall’esplosine delle liste civiche e da uno schema di alleanze che, a meno di 4 mesi dal voto, e’ ancora molto liquido.
In questo contesto la tensione al rinnovamento che deve caratterizzare la proposta politica del PD si scontra con posizioni spesso molto conservatrici.
Mano a mano che ci si avvicina all’appuntamento elettorale la voglia di vincere tende a far emergere proposte che richiamano prassi e pratiche poco trasparenti. Il nostro impegno in questa fase e’ quello di far prevalere quelle azioni volte al cambiamento di cui la nostra cittadina ha un disperato bisogno, prima tra tutte quella di costruire un’alleanza volta a ricomporre il quadro locale sulla base di un progetto politico amministrativo coerente, concreto e trasparente che abbia nel rinnovamento della proposta amministrativa e della classe dirigente uno dei punti cardine.
Un cambio di marcia significativo quindi.
Ma e’ importante chiarire un concetto: l’avviare una fase di cambiamento e’ una responsabilità che deve essere collettiva e che implica un impegno individuale. Non e’ di nessun aiuto rilevare ostinatamente che le cose così non vanno bene, che certe prassi e/o comportamenti non sono corretti, che da anni chi gestisce le cose e’ sempre lo stesso se poi manca una disponibilità a partecipare ad un processo di cambiamento.
Capisco che non tutti sono disponibili a fare politica in modo attivo, ma ci sono diversi livelli di impegno che ognuno di noi può impiegare per cambiare le cose. Il primo impegno deve essere quello di dare un voto consapevole.
E’ importante stabilire per prima cosa che il voto (o il non voto) conta e che la scelta espressa nel segreto dell’urna rappresenta un primo impegno che ogni persona può garantire per cambiare le cose.
Ci si può impegnare da elettori a sostenere i partiti e liste civiche sul territorio prendendo parte al confronto e all’elaborazione delle proposte programmatiche e sollecitare un cambio di metodo nella gestione delle problematiche della nostra comunità.
Ci si può infine impegnare facendo politica attiva mettendosi a disposizione del processo di rinnovamento della politica che da tanti viene invocato.
Cambiare si può!
Dipende da ognuno di noi impegnarci con costanza e tenacia.