Quaderni di Frontiera é uno spazio di cultura politica, uno strumento di riflessione pubblica che ha come obiettivo quello di alimentare la discussione allargandone il campo a professionalità e competenze. E’ un luogo dove possono incontrarsi e confrontarsi le diverse tradizioni culturali e politiche, sviluppando idee e proposte in grado di contribuire a ridefinire il campo progressista, guardando all’Europa e alle sfide internazionali.

lunedì 7 dicembre 2009

Ho indossato una gonna, una lunga sciarpa viola......

di Angelica Lubrano

Ho indossato una gonna e una lunga sciarpa viola e ho scritto il mio contributo al No B Day.

- Nei primi anni ’90 si è consumato un complotto politico orchestrato dalle toghe rosse e dall’ex partito comunista, che infatti è rimasto indenne dalle indagini, per ribaltare il responso democratico delle urne e realizzare un disegno eversivo teso a rovesciare il governo legittimo …..
Oggi si vuole fare la stessa cosa, ma noi non lo permetteremo.
Come un mantra il Ministro a “Porta a Porta”. La tesi rimbalza da un Giornale all’altro, da un canale all’altro.
E le mazzette di allora? le tangenti? Gli appalti truccati? I finanziamenti illeciti al PSI di Craxi e alle correnti democristiane? Le cattedrali nel deserto e le grandi opere inutili in cambio di voti? Il debito pubblico caricato sulle spalle dei nostri figli? Tutto sparito, svanito. La corruzione non esiste e non è mai esistita. Mi ritornano alla mente quegli antichi documentari in bianco e nero dove gli intervistati, coppole nelle piazze del paese o doppiopetti in parlamento, negavano la mafia
- Un’invenzione di chi ci vuole male. (con inflessione siciliana)
- Una cattiveria di chi ci sputtana nel mondo con “Le Piovre” e le “Gomorre”, gente che strozzerei con le mie mani ….(con inflessione milanese)
La mafia non esiste, la corruzione non esiste.

Non è cambiato niente.
- Ma come, con tutti gli arresti di mafiosi, gli ultimi due proprio oggi! Nessuno ha dato colpi più vigorosi alla mafia come questo governo.
Nessuno di noi ormai è tanto boccalone (o esistono ancora gli ingenui?) da credere che questi arresti significhino la fine della criminalità, dei taglieggiamenti, del pizzo, della corruzione negli appalti, del narcotraffico o di quello di armi e rifiuti tossici. Uno dei sistemi più rapidi e meno impegnativi, quando un clan emergente vuole liberarsi del clan perdente, è consegnare gli avversari perdenti alla polizia; tutti escono soddisfatti, anche la polizia che può vantare un successo.
Poi, diciamo la verità, questa malavita con la coppola e i pizzini è ormai impresentabile; i figli della nuova generazione di malavitosi hanno studiato nelle migliori università all’estero, sono tecnologicamente avanzati, sono penetrati nelle migliori piazze finanziarie del mondo. Come diceva Sciascia” la criminalità mafiosa sta avanzando con la linea della palma a 500 m. al giorno”. Sono nel Nord Italia e si apprestano a vincere nella competizione globale con denaro sporco a costo zero, debitamente riciclato e ripulito con scudi fiscali.
Sì, noi supereremo la crisi, grazie ancora una volta all’economia sommersa e al lavoro nero: la prima azienda per volume di affari in Italia è quella criminale.
Stiamo assistendo non alla fine della criminalità di stampo mafioso, ma all’avvicendamento al potere di un gruppo vincente su quello perdente, che è la mafia di Brancaccio. Con un salto di qualità, però. Qualcosa a cui abbiamo già assistito in politica, dopo la tangentopoli degli anni ’90, quando il potere economico scese direttamente “in campo” senza mediazioni per gestire i propri interessi e sfangare le nubi che si stavano addensando sul “capo” ….
Il potere politico –economico elimina ogni mediazione mafiosa, ormai inutile, e “scende in campo”assumendo direttamente il controllo degli affari e dell’azienda di cui possiede già la golden share.