Quaderni di Frontiera é uno spazio di cultura politica, uno strumento di riflessione pubblica che ha come obiettivo quello di alimentare la discussione allargandone il campo a professionalità e competenze. E’ un luogo dove possono incontrarsi e confrontarsi le diverse tradizioni culturali e politiche, sviluppando idee e proposte in grado di contribuire a ridefinire il campo progressista, guardando all’Europa e alle sfide internazionali.

martedì 23 febbraio 2010

L'opposizione è sparita dai Telegiornali privati e di Stato

Ma guarda un pò.
Da un pò di tempo, forse anche da troppo tempo, i rappresentanti dell’opposizione, sono spariti dai telegiornali.
Certamente è una svista, nulla di voluto, nulla di preparato, ci mancherebbe altro........non bisogna vedere sempre il male anche dove non c'è........
Però chissà perché si vedono e purtroppo si ascoltano soltanto i rappresentanti del Governo, con il loro solito ritornello su tutto quello che è stato fatto, tutto perfetto, tutto magnifico, tutto assolutamente necessario, mentre quello che non si è potuto realizzare è soltanto per colpa dell’opposizione “comunista”, di sinistra, un gruppo di assatanati che contrastano in ogni modo il “Governo del fare”.
Chissà se anche Sua Santità Benedetto XVI è classificato dalla destra tra gli assatanati visto che quasi sempre invoca sobrietà, lavoro e giustizia sociale, cioè le stesse cose che richiama l'opposizione.
Se non fosse perché la situazione è drammaticamente seria ci sarebbe da ridere, invece c'è da piangere.
In effetti il “Governo del fare” si è dato un “gran da fare” specialmente negli ultimi tempi e praticamente da quando si è insediato molte energie ha speso per cercare di mettere al sicuro il principale finanziatore di tutti coloro che questo governo del fare rappresentano, in Parlamento e come sta emergendo anche fuori dal Parlamento.
E bisogna comprenderla tutta questa folla di cortigiani premurosa e servile a difesa della inaspettata cassaforte di privilegi e potere.
La televisione oggi è diventata il principale mezzo di comunicazione, certamente non l’unico ma ad oggi quello che raggiunge tutte le case, dalle più ricche alle più povere, ed è proprio con questo mezzo che molti messaggi possono essere inseriti nella cultura generale.
E’ chiaro quindi che il controllo di tali mezzi da un vantaggio enorme a chi può controllarli, si può distorcere la notizia, celarla, esaltarla, a piacimento.
Sarebbe però sbagliato dare la colpa della crisi della sinistra e del centro sinistra in generale soltanto a questa caratteristica che va ricordato esiste soltanto nel nostro paese dove il controllo della comunicazione è nelle mani di un solo soggetto, sia che si tratti di impresa privata sia che si tratti pubblico.
Una distorsione così evidente che neppure un minimo senso di vergogna prende gli addetti nominati dal Governo del fare ad eseguire il compito comunicativo di parte.
Tutto deve essere presentato in modo da apparire reale.
Questo è il punto.
Apparire.
Operai che protestano per il posto di lavoro perso vengono definiti assatanati rivoluzionari che assaltano le forze dell’ordine mentre o questo non avviene o la realtà è esattamente contraria.
Le scuole oramai al collasso vengono presentate come luoghi di festa dove si organizzano le settimane bianche, convegni, programmi delle “tre I” ( le ricordiamo?) e gli insegnanti che protestano per la carenza dei mezzi e la fatiscenza delle strutture pericolosi sinistrorsi pessimisti o alla meglio sindacalisti rossi che tutto fanno meno che lavorare.
Invece la scuola è un macello didattico, i docenti sono lasciati a casa, gli edifici sono nella gran parte pericolosissimi, mancano le risorse finanziarie e i programmi didattici vengono manipolati se non addirittura cancellati in molte materie, vedi geografia e altro.
Chi vuole continui da se a farsi questo elenco disastroso, il materiale non manca di certo.
Tutto questo per dire che in ogni paese normale, ma anche in quelli che tanto normali non sono, la realtà di una Nazione, i progetti per migliorarla vengono messi a confronto tra chi ha idee diverse e in questo si trova la sintesi per andare avanti.
Da noi ciò non avviene.
Il Governo del fare ha altro da fare.
Gli Italiani che aspettino, in questo momento le priorità sono ben altre, le intercettazioni da bloccare altrimenti verrebbero alla luce nuovi e inconfessabili intrighi, il processo breve che deve permettere al Monarca di agire indisturbato e via di questo passo.
Il Governo del fare propone, anzi dispone, le cose da fare, alcune delle quali discutibili altre invece veramente inaccettabili e se le opposizioni le criticano sono immediatamente bollate come distruttrici del rinnovamento, come coloro che frenano ogni sviluppo possibile, come quelli che vogliono il male delle persone.
Una visione manicheistica che non solo getta nel ridicolo chi la propone, e questo non ci interessa, ma crea nelle pieghe della società rigurgiti violenti, e questo invece ci riguarda eccome.
Ciò che il Governo del fare non capisce è che le cose stanno esattamente il contrario.
Il problema non è nelle opposizioni che tra l’altro hanno idee diverse tra loro ma che cercano comunque un punto di incontro, il problema è nel Governo in se che con fare dittatoriale impone le sue insulsaggini non utili in questo momento al paese e pretende che tutti le condividano, le sostengano, cosa che naturalmente non avviene per questioni prioritarie e di giustizia.
E allora ogni parola dell’opposizione che possa spiegare cosa veramente sta succedendo viene oscurata, viene ingabbiata, nessun servizio televisivo per lei ma solo per il Governo che così può dire a tutti che “con questa opposizione il dialogo è impossibile.”
Ma se le persone si pensa che ragionino solo con la testa mediatica ci si sbaglia di grosso e per fortuna i mezzi di comunicazione alternativa a quelli controllati capillarmente non mancano e anche se con difficoltà i messaggi giusti passano di “bocca in bocca” per dirla alla De Andrè.
Una parte delle persone forse resta ancora affascinata dai novelli Cinegiornali propagandistici ma i più tanti sanno oramai bene come stanno le cose, hanno già capito o sono sulla strada per capire. Diventa quindi ridicolo pensare oggi con i mezzi che ci sono cercare di far credere ciò che non è, una convinzione stravagante pensare che tutti si convincano di ciò che ci riversa addosso la comunicazione del “Governo del fare”.
Ma d’altronde questo è il governo di destra che abbiamo, prendiamolo così com’è con le sue eccentricità e le sue bislaccherie, i suoi affari torbidi e le sue connivenze interessate.
L’importante è essere convinti che ci possa essere la possibilità di sostituirlo, e non bisogna farlo perché il Presidente del Consiglio ha le TV, ma bisogna farlo perché grazie alla sua guida del fare stiamo piano piano precipitando in un pozzo senza fondo dal quale sarà complicato tirarci fuori.
Lui lo sa bene, ma non gli interessa granchè, per ora gli interessa preoccuparsi delle sue cose poi forse penserà al resto.
Ecco perché serve sostituire il governo della destra, non per odio verso qualcuno ma per opportunità e direi per necessità di tutti coloro che vogliono un’Italia più giusta e più trasparente.
E' semplicemente questo che si sta cercando di costruire nell'opposizione.