Sta succedendo quello che tutti sapevano succedesse.
Da una parte si è sempre negato che ciò avvenisse.Dall'altra si sperava che ciò non avvenisse.
Ma entrambi sapevano di sbagliare e i fatti sono quelli che abbiamo vissuto, che stiamo vivendo e quelli che purtroppo non riusciremo a fermare.
Una dedriva oscurantista, mascherata per quanto possibile, ma tale è.
Ogni spazio che possa esprimere un proprio pensiero viene oscurato.
Ogni attimo di discussione viene ridimensionato.
Il Parlamento diventa un luogo fastidioso, uno spazio per sostenere interessi personali, per fare piaceri e favori ai propri amici alla faccia di tutti gli italiani.
Le opposizioni derise, umiliate, insultate.
L’Iran e qui, se riusciamo a vedere e a capire cosa sta succedendo ci accorgiamo che non serve andare tanto lontano.
E’ la rincorsa al pensiero unico, un pensiero che bisogna imporre a tutti i costi, dove tutto deve essere filtrato, dove ogni critica deve essere cancellata, dove ogni dissenso deve essere coperto, azzerato, dove tutto deve presentarsi bello, efficiente, funzionante, giusto.
Nulla deve trasparire al di fuori ma tutto deve essere allineato al volere del monarca e del suo gruppo.
E così via l’informazione libera, via i finanziamenti ai giornali che possono dissentire, via la discussione politica dalle TV affinchè non passino messaggi contrari e di critica, e presto saranno cacciati via anche i partiti non allineati, chiusi i circoli, un modo lo troveranno.
Ma sbagliano i conti.
Non sanno di che pasta siamo fatti, noi che al contrario crediamo e vogliamo la vera libertà di tutti, non quella fasulla della quale ci si appropria solamente perché quel nome viene stampato su un simbolo.
La libertà è un’altra cosa di come il nostro governo reazionario la intende.
La libertà per noi, per noi che stiamo dalla “parte a lui avversa”, per noi che pensiamo ad un’Italia giusta, equa, che difenda la sua gente, quella più povera, quella che ha bisogno, la libertà per noi che stiamo da questa parte è un’altra cosa, ben diversa da quella che il pensiero unico imposto vuole far credere.
La libertà per noi è andare a dormire alla sera sapendo di non aver fatto del male a nessuno.
Questa è per noi la libertà.
La destra italiana sta sottomettendo il paese alle loro evoluzioni, sta facendo ogni giorno de male a tutti, forse non se ne rende conto, forse lo sa , forse non sa come fare, forse.
Di certo c’è soltanto che questa situazione non può durare a lungo.
La sopportazione ha raggiunto e superato ogni limite consentito, tanto nelle Istituzioni quanto nelle strade, tanto nelle fabbriche quanto nelle scuole, in ogni luogo il malcontento sta montando la sua rabbia e la sua sofferenza pericolosamente.
Se ancora la situazione si mantiene nei limiti civili è solo perché il senso di responsabilità prevale sulle angosce.
Come mettere fine a tutto questo?
Come riportare un barlume di speranza nella coscienza del paese?
E chi può farlo?
Tutti noi possiamo, a condizione che si scenda con la coscienza nel profondo del paese e si capisca di quanto siano piccole e vergognose le sciocche dispute su questo o quel posto in una qualunque lista, capire che per rompere queste catene nessuno deve porre diktat ad altri, nessuno deve dettare le proprie regole, le proprie condizioni, ma ricercare con chi ci sta convergenze di programma e di obiettivo.
Non è importante che uno di noi ci sia o non ci sia, che questo o quel partito abbia il candidato oppure no.
Importante è che tutta questa ventata insostenibile di arroganza della destra abbia termine.
Per farlo servono condizioni unitarie e allargate, serve responsabilità.
Di tutti.
Facciamo vedere di cosa siamo capaci e di quanto forte è la nostra convinzione che un’altra strada è possibile.
Ogni spazio che possa esprimere un proprio pensiero viene oscurato.
Ogni attimo di discussione viene ridimensionato.
Il Parlamento diventa un luogo fastidioso, uno spazio per sostenere interessi personali, per fare piaceri e favori ai propri amici alla faccia di tutti gli italiani.
Le opposizioni derise, umiliate, insultate.
L’Iran e qui, se riusciamo a vedere e a capire cosa sta succedendo ci accorgiamo che non serve andare tanto lontano.
E’ la rincorsa al pensiero unico, un pensiero che bisogna imporre a tutti i costi, dove tutto deve essere filtrato, dove ogni critica deve essere cancellata, dove ogni dissenso deve essere coperto, azzerato, dove tutto deve presentarsi bello, efficiente, funzionante, giusto.
Nulla deve trasparire al di fuori ma tutto deve essere allineato al volere del monarca e del suo gruppo.
E così via l’informazione libera, via i finanziamenti ai giornali che possono dissentire, via la discussione politica dalle TV affinchè non passino messaggi contrari e di critica, e presto saranno cacciati via anche i partiti non allineati, chiusi i circoli, un modo lo troveranno.
Ma sbagliano i conti.
Non sanno di che pasta siamo fatti, noi che al contrario crediamo e vogliamo la vera libertà di tutti, non quella fasulla della quale ci si appropria solamente perché quel nome viene stampato su un simbolo.
La libertà è un’altra cosa di come il nostro governo reazionario la intende.
La libertà per noi, per noi che stiamo dalla “parte a lui avversa”, per noi che pensiamo ad un’Italia giusta, equa, che difenda la sua gente, quella più povera, quella che ha bisogno, la libertà per noi che stiamo da questa parte è un’altra cosa, ben diversa da quella che il pensiero unico imposto vuole far credere.
La libertà per noi è andare a dormire alla sera sapendo di non aver fatto del male a nessuno.
Questa è per noi la libertà.
La destra italiana sta sottomettendo il paese alle loro evoluzioni, sta facendo ogni giorno de male a tutti, forse non se ne rende conto, forse lo sa , forse non sa come fare, forse.
Di certo c’è soltanto che questa situazione non può durare a lungo.
La sopportazione ha raggiunto e superato ogni limite consentito, tanto nelle Istituzioni quanto nelle strade, tanto nelle fabbriche quanto nelle scuole, in ogni luogo il malcontento sta montando la sua rabbia e la sua sofferenza pericolosamente.
Se ancora la situazione si mantiene nei limiti civili è solo perché il senso di responsabilità prevale sulle angosce.
Come mettere fine a tutto questo?
Come riportare un barlume di speranza nella coscienza del paese?
E chi può farlo?
Tutti noi possiamo, a condizione che si scenda con la coscienza nel profondo del paese e si capisca di quanto siano piccole e vergognose le sciocche dispute su questo o quel posto in una qualunque lista, capire che per rompere queste catene nessuno deve porre diktat ad altri, nessuno deve dettare le proprie regole, le proprie condizioni, ma ricercare con chi ci sta convergenze di programma e di obiettivo.
Non è importante che uno di noi ci sia o non ci sia, che questo o quel partito abbia il candidato oppure no.
Importante è che tutta questa ventata insostenibile di arroganza della destra abbia termine.
Per farlo servono condizioni unitarie e allargate, serve responsabilità.
Di tutti.
Facciamo vedere di cosa siamo capaci e di quanto forte è la nostra convinzione che un’altra strada è possibile.